Quando i genitori si separano: come tutelare il benessere psicologico dei figli? E’ obiettivo di tutti i genitori che desiderano una crescita la più serena possibile per i propri bambini. Leggi tutto
Quando i genitori si separano: come tutelare il benessere psicologico dei figli? E’ obiettivo di tutti i genitori che desiderano una crescita la più serena possibile per i propri bambini. Leggi tutto
Non separarsi per il bene dei figli sembra evitare l’impatto acuto della separazione dei genitori sul benessere psicologico e emotivo dei bambini coinvolti. I bambini spesso si trovano a dover affrontare l’instabilità emotiva, il senso di perdita, la confusione e l’ansia derivante dalla separazione dei loro genitori. Questi fattori possono contribuire a un senso di abbandono, insicurezza e difficoltà nel comprendere e gestire le proprie emozioni. Leggi tutto
L’ipocondriaco interpreta normali sensazioni fisiologiche del corpo come sintomi di patologia organica importante, spaventandosi. Leggi tutto
La connessione mente (psiche) – corpo (soma) è la premessa per la comprensione e successiva gestione del fenomeno del somatizzare e dei disturbi psicosomatici.
La dipendenza dal lavoro è definita dall’associazione di comportamenti lavorativi volontariamente eccessivi in termini di ore e carico con una compulsione del soggetto in tale direzione. Leggi tutto
La manipolazione psicologica o gaslighting induce a dubitare dei pensieri, percezioni ed emozioni per imporre la visione della realtà e volontà di chi l’agisce.
Il lutto patologico o complicato o cronico o non risolto è la sofferenza, che rimane persistente nel tempo oltre ai 12 mesi dalla perdita: in primis la morte, anche le rotture affettive (la fine di una relazione, l’abbandono), soprattutto se non per nostra volontà, i cambiamenti che investono l’identità come il pensionamento o il licenziamento (la perdita di un ruolo produttivo). Il vissuto di disperazione, la mancanza di motivazione, la non accettazione della scomparsa, il non adattamento alla nuova condizione, i pensieri ricorrenti sul lutto, la compromissione nel funzionamento lavorativo o scolastico e sociale caratterizzano questa condizione.
Il lutto è la sofferenza legata ad una perdita: in primis la morte, anche le rotture affettive (la fine di una relazione, l’abbandono), soprattutto se non per nostra volontà, i cambiamenti che investono l’identità come il pensionamento o il licenziamento (la perdita di un ruolo produttivo). Il lutto letteralmente lo possiamo definire come il sentimento di profondo dolore che si prova per la morte di persona cara, che si manifesta anche attraverso usanze e tradizioni differenti nelle varie società.
L’altruismo patologico in sintesi è sacrificarsi in modo compulsivo e continuativo, ed è differente dall’altruismo in senso letterale: l’amore verso il prossimo, l’atteggiamento di chi orienta la sua opera verso il fine di trovare il bene proprio nel bene altrui. L’altruismo patologico caratterizza le dipendenze affettive, le relazioni tra pari senza reciprocità sentimentali, amicali, familiari, a volte anche professionali.
Il sano egoismo in sintesi è avere cura di se stessi ed è differente dall’egoismo in senso letterale: un insieme di atteggiamenti e comportamenti finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell’interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo.