L’ansia o paura, è un’emozione. La paura diventa un problema quando la viviamo in maniera sproporzionata o fuori contesto. Nella ansia sociale è centrale il timore del giudizio negativo degli altri: la brutta figura. Si manifesta come timidezza patologica o estrema: paura, intensa, persistente e duratura, provata per le situazioni sociali: essere osservati, compiere azioni, mostrarsi imbarazzati, apparire ridicoli o incapaci e essere scherniti dagli altri.
La bassa autostima ci fa percepire inadeguati e minimizza le nostre risorse personali. I sintomi fisiologici dello stato d’ansia, che compare anche anticipatoria rispetto alle situazioni da affrontare in futuro, sono: tachicardia, vertigini, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Chi soffre del disturbo d’ansia sociale può sperimentare anche attacchi di panico: crisi d’ansia molto intense che raggiungono il picco in breve tempo e sono accompagnate dal timore di impazzire, di perdere il controllo o di stare per morire. I sintomi si attenuano/scompaiono con l’evitamento delle situazioni di esposizione pubblica, generando però un circolo vizioso che ingigantisce ulteriormente le paure. Inoltre per disinibirsi aumenta il rischio di abuso di alcol e sostanze. E’ una condizione limitante nel funzionamento relazionale, lavorativo o scolastico.
Dove e quando si manifesta?
- Parlare in pubblico
- Effettuare delle attività sotto lo sguardo altrui (ad esempio leggere in chiesa o suonare uno strumento musicale, mangiare insieme ad altre persone, firmare un documento davanti a degli osservatori)
- Utilizzare un bagno pubblico
- Conoscere nuove persone
- Esprimere la propria opinione in gruppo
- Prendere la parola in una riunione
Quali sono le conseguenze?
- Isolamento e cerchia di amici ristretta
- Rinuncia ad attività lavorative o scolastiche, hobby
- Vissuti di rabbia, tristezza e impotenza
- Rischio dello sviluppo di un disturbo depressivo secondario
Cosa posso fare?
La sofferenza e il disagio vissuti nei contesti interpersonali oltre alle limitazioni dovute agli evitamenti, che perdurano nel tempo, sono un buon motivo per chiedere aiuto. Occorre contattare uno psicologo psicoterapeuta. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è uno dei percorsi più efficaci per il trattamento della fobia sociale attraverso questi passaggi:
- Psicoeducazione sull’ansia/paura: fornire informazioni su come funziona il circolo vizioso con gli evitamenti e dare indicazioni sulla gestione dei sintomi
- Esplorazione e potenziamento dell’autostima
- Messa in discussione delle credenze disfunzionali su di sé e sugli altri
- Miglioramento delle abilità sociali
- Esposizione graduale alle situazioni evitate
Si possono utilizzare benzodiazepine al bisogno, con prescrizione medica, per gestire la paura dovendo fronteggiare delle situazioni temute (ad esempio parlare ad una riunione), essendo farmaci che agiscono sui sintomi dell’ansia, cessando l’effetto il disturbo d’ansia sociale permane.
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