La psicoterapia breve su obiettivi: quando è efficace?

La psicoterapia breve su obiettivi: quando è efficace?

La psicoterapia breve su obiettivi lavora su obiettivi, raggiungibili in tempi brevi (circa 10 sedute), definiti e condivisi tra paziente e terapeuta.

Quando è efficace la psicoterapia breve su obiettivi?

La psicoterapia breve su obiettivi è indicata:

  • per pazienti che si rivolgono al terapeuta con la consapevolezza delle aree personali su cui vogliono intervenire al fine di migliorare il benessere individuale e relazionale, conseguire e consolidare risultati di lavoro e studio
  • quando ci sono sintomi psicologici facilmente riconducibili a bisogni, che non trovano risposta
  • nel caso si siano fatti precedenti percorsi psicoterapeutici con un buon grado di soddisfazione rispetto all’esito e sia emerso ancora un ambito da affrontare
  • nella terapia sessuologica e di coppia

La psicoterapia breve su obiettivi è sconsigliata e poco efficace in presenza di quadri complessi a livello sintomatologico e psicopatologico, difficoltà a individuare e mantenere gli obiettivi del percorso, sofferenze e problematiche che richiedano rielaborazioni della storia passata.

Come si struttura la psicoterapia breve su obiettivi?

La psicoterapia breve su obiettivi lavora sul presente.

Si analizza la richiesta e la motivazione al cambiamento, si concorda l’obiettivo dell’intervento, si identifica la situazione attuale e quella desiderata, si individuano gli ostacoli e i fattori favorevoli, si strutturano gli incontri con l’attenzione a quanto avviene in seduta e nella vita esterna, esplorando gli episodi/accadimenti portati dal paziente. Quando si considera raggiunto l’obiettivo della psicoterapia sono previsti dei colloqui di monitoraggio dilazionati nel tempo per accompagnare e consolidare il cambiamento.

Perché intraprendere la psicoterapia breve su obiettivi? Un esempio                                 

La psicoterapia breve su obiettivi ottimizza i tempi e i costi del percorso.

Come esempio di un intervento porto il lavorare sulla gestione della rabbia che crea conseguenze negative sul lavoro o nella vita affettiva, compromettendo i rapporti con le altre persone. Descrivendo i vari passaggi:

  • la rabbia è un’emozione che segnala un vissuto di un torto subito o percepito
  • non si può eliminare la rabbia, ma si possono gestire i comportamenti messi in atto in modo reattivo
  • analisi di situazioni in cui ci siamo arrabbiati e la risposta è stata sproporzionata e/o inefficace (urla o silenzio punitivo che non sono serviti a far comprendere le nostre ragioni o ottenere quanto richiesto)
  • individuazione dei fattori di contesto esterno e personali: clima di ascolto o ostilità, fiducia o meno nell’interlocutore, qualità della relazione, episodi precedenti, credenze su come affrontate i conflitti, paure
  • implementazioni di strategie di gestione della rabbia e sperimentazione delle stesse negli ambienti di vita, poi riprese nelle sedute, osservazione dei benefici ottenuti con i comportamenti assertivi più funzionali.

La psicoterapia breve su obiettivi può essere una valida alternativa per i pazienti che trovano questa modalità di lavoro terapeutico affine al proprio stile di approccio ai problemi nella vita.

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Dr.ssa Lorena Ferrero administrator