Le abbuffate sono episodi caratterizzati da “il mangiare in un determinato periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili, con la sensazione di perdere il controllo” (fonte DSM-5). Possono rientrare tra i sintomi dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, come il Binge Eating Disorder BED (disturbo da alimentazione incontrollata) o la Bulimia nervosa o l’Anoressia nervosa. Ben diverso dallo sgranocchiare e mangiucchiare piccole quantità di cibo durante tutta la giornata.
Come sono le abbuffate?
- Mangiare molto più rapidamente del normale;
- Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni;
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati;
- Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando;
- Sentirsi disgustati verso sé stessi, depressi o molto in colpa dopo l’episodio (fonte DSM-5).
Cosa provoca le abbuffate?
L’impulso all’abbuffata, che può essere anche pianificata, può nascere da emozioni negative, eventi spiacevoli e/o stressanti, il tempo senza impegni definiti dove la noia è protagonista, la solitudine, anche da restrizioni alimentari in regimi dietetici rigidi e ipocalorici. È principalmente una fame nervosa. Dall’iniziale benessere e gratificazione, si passa spesso a sensazioni di distacco, poi subentrano il senso di colpa e la vergogna.
Cosa posso fare?
Per gestire la fame emotiva possiamo:
- Costruire un elenco di attività piacevoli e gratificati da inserire nel nostro quotidiano successivamente.
- Imparare a gestire lo stress: non facciamoci sommergere (dicendo dei NO, dandoci delle priorità e delle pause).
- Programmare degli impegni nella nostra routine e mantenerli.
- Coltivare le relazioni con le altre persone: è preferibile di persona ma anche a distanza.
- Evitare le diete fai date o comunque devono essere bilanciate: non affamiamoci.
Oltre al rischio di aumento del peso corporeo e di sviluppare obesità, chi soffre di abbuffate compulsive, dove gli episodi sono diventati quasi automatici, ha anche una bassa autostima, sentimenti di inadeguatezza, si isola ulteriormente dagli altri.
Occorre chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi del comportamento alimentare ed intraprendere un percorso per esplorare le proprie emozioni e gestire la risposta comportamentale senza più ricorrere alle abbuffate, lavorare sulla consapevolezza della fame fisiologica, migliorare l’autostima.
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