Perfezionismo: come superarlo quando diventa un problema

Perfezionismo: come superarlo quando diventa un problema

Il perfezionismo è esigere da sé stessi o dagli altri una performance di qualità maggiore, rispetto a quella richiesta.

Viviamo in una società competitiva che ci incoraggia continuamente a migliorarci nello studio, nel lavoro, nelle relazioni sociali, nella cura dell’aspetto fisico, salute e ambiente di vita (casa, automobile..) . La spinta alla crescita personale e professionale è comunque ben diversa dal perfezionismo.

Cos’è il perfezionismo?

Voglio distinguere il perfezionismo funzionale, la ricerca di eccellere, che si caratterizza dalla gioia e gratificazione nel raggiungimento degli obiettivi, contemplando lo sbaglio (diamo il meglio di noi), dal perfezionismo patologico. In quest’ultimo sono presenti:

  • standard personali irragionevoli
  • paura di fallire: l’errore manda in crisi l’autostima
  • svalutazione dei risultati ottenuti
  • timore di disattendere le aspettative degli altri con il conseguente giudizio negativo e critiche

Come si manifesta il perfezionismo?

Elenco alcuni comportamenti indicatori di una tendenza al perfezionismo:

  • non accontentarsi mai: niente è mai abbastanza
  • evitare o rimandare le attività (procrastinare): per timore di non raggiunge lo standard irrealistico di perfezione
  • preoccuparsi eccessivamente per le liste, i dettagli e l’organizzazione a discapito dell’obiettivo generale
  • non tollerare la perdita del controllo
  • essere eccessivamente dediti al lavoro (non giustificato da necessità economiche) con conseguente riduzione del tempo libero
  • non delegare compiti o lavorare in gruppo
  • essere rigidi

A livello emotivo il perfezionismo ha un alto costo di sofferenza: insicurezza, ansia, stress, pensieri e comportamenti ossessivi, insoddisfazione, frustrazione, rabbia, solitudine e isolamento.

Il perfezionismo alimenta spesso disturbi depressivi, ansia sociale o ansia generalizzata, disturbi del comportamento alimentare, in particolare anoressia nervosa e bulimia.

Come uscire dal circolo vizioso del perfezionismo?

Il perfezionismo ci tiene prigionieri in una gabbia mentale, da cui possiamo uscirne.

Il primo passo è darci obiettivi raggiungibili.

Successivamente dobbiamo stabilire standard accettabili.

Poi considerare l’errore parte del processo di miglioramento.

Infine non più rimandare e passare all’azione: guardando il risultato con una visione globale, d’insieme, senza focalizzarci eccessivamente sui dettagli.

Occorre apprendere a concedersi un po’ di imperfezione: ad esempio arrivare ad un appuntamento con un piccolo ritardo, uscire senza trucco, lasciare una stanza di casa in disordine.

Ci si può rivolgere ad uno psicologo psicoterapeuta quando il perfezionismo compromette il benessere individuale e ha ricadute in ambito scolastico e lavorativo limitandoci e a volte paralizzandoci, nella vita sociale ostacolando le relazioni. Il professionista ci accompagnerà nel superamento del perfezionismo.

Nessuno è perfetto, noi compresi!

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Dr.ssa Lorena Ferrero administrator