Ghosting: chi sparisce e chi rimane, come superarlo?

Ghosting: chi sparisce e chi rimane, come superarlo?

Il ghosting è lo sparire come un fantasma, prevalentemente interrompendo una relazione sentimentale, senza dare spiegazioni, si può presentare anche all’interno di legami di amicizia e rapporti di lavoro.

Il mondo virtuale dell’online (app di incontro e messaggi, social network) facilita questo comportamento di chiusura unilaterale, graduale o improvvisa, senza fornire motivazioni all’altro.

In studio incontro quai esclusivamente le vittime e non gli autori del ghosting.

Come si fa ghosting?

Nel ghosting ci si rende irreperibili: non cercando l’altro e non rispondendo a chiamate, messaggi e e-mail, viene tolta l’amicizia su Facebook, eliminate le foto insieme su Instagram, cancellati i tweet all’altro, fino ad arrivare a bloccare le telefonate e i messaggi. Una forma più attenuata di ghosting è terminare inviando un messaggio e non rendendosi disponibili ad un incontro di persona.

Perché il ghosting?

All’interno di relazioni interpersonali avviate il ghosting compare frequentemente dopo un periodo di “luna di miele” con presenza assidua e attenzioni, come se chi sparisce, non riuscisse a mantenere tale modalità di interazione e/o temesse a sua volta l’abbandono o nell’ambito lavorativo un giudizio negativo e le relative conseguenze. Il rapporto viene archiviato senza assunzione della responsabilità della scelta, evitando la gestione emotiva del confronto e l’eventuale conflitto. Il ghosting è una modalità passivo-aggressiva di stare in relazione.

Cosa prova chi subisce il ghosting?

Chi viene lasciato attraverso il ghosting rimane disorientato ponendosi interrogativi su cosa sia successo, su eventuali propri sbagli, sospeso in un limbo ad attendere una risposta che non arriverà mai, alternando speranza, tristezza, rabbia verso l’altro e sensi di colpa. E’ difficile accettare un comportamento inspiegabile nei nostri confronti, che ci procura sofferenza, si rischia di inseguire il fuggitivo, ossessionandoci su cosa stia facendo, con chi e dove.  Questa esperienza traumatica può diminuire la nostra autostima e minare la fiducia negli altri.

Come superare il ghosting?

Per elaborare il ghosting il primo passo è accettare le nostre emozioni, la confusione e il dolore del momento.

Cerchiamo di provare a non aumentare la nostra sofferenza cercando l’altro che si sottrae, rimuginando sull’accaduto, criticando noi stessi.

Condividiamo questa nostra esperienza con persone a noi vicine, non stiamo soli.

Quando diminuisce il malessere acuto un’analisi della relazione vissuta ci aiuterà a comprendere la problematicità di chi ci ha abbandonato in questo modo.

Investiamo su noi stessi e i nostri bisogni, apprezzando chi sa stare in relazione in modo reciproco e rispettoso dell’altro.

Ci si può rivolgere ad uno psicoterapeuta quando permane il lutto del ghosting, che ci blocca e fa star male. Il professionista ci sosterrà nella gestione delle emozioni spiacevoli e dei pensieri disfunzionali (ad esempio: è colpa mia, sono disperato, arrabbiato) e nel superamento del ghosting subito (ad esempio: smetto di cercare informazioni e modalità di contatto con il fuggitivo) e accompagnerà nel sanare l’autostima e nel costruire con fiducia nuove relazioni.

Chi attua il ghosting potrebbe beneficiare di una psicoterapia per apprendere modalità più autentiche di stare in relazione con gli altri, esprimendo i propri bisogni, entrando in contatto con le emozioni, evitando di sottrarsi alle difficoltà nei rapporti interpersonali.

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Dr.ssa Lorena Ferrero administrator