Le relazioni tossiche sono i rapporti dannosi per il benessere emotivo e la stabilità mentale, minano l’autostima e risucchiano la nostra energia.
Legami sentimentali, amicali, familiari, a volte anche professionali, che definiamo disfunzionali, sono in realtà funzionali a rispondere a bisogni spesso inconsapevoli e ne contempo disattendono altri bisogni espressi più chiaramente. Ad esempio In una relazione di coppia cerchiamo esplicitamente sicurezza e fiducia nell’altro e ad un livello non sempre cosciente siamo attratti dalle forti emozioni di un partner, che ha nei nostri confronti comportamenti imprevedibili ed atteggiamenti ambigui.
Le relazioni tossiche ci fanno sentire incastrati senza riuscirne ad uscire, alternando momenti in cui vorremmo spezzare il legame ad altri in cui ci aggrappiamo ostinatamente, in una condizione di dipendenza affettiva.
Quali sono le relazioni tossiche?
Le relazioni tossiche sono caratterizzate da manipolazione, ricatti affettivi (ad esempio: “se mi ami, devi fare …”), ambiguità, colpevolizzazioni, menzogne, incoerenza tra affermazioni ed azioni (ad esempio: viene detto “tu sei la mia priorità” e poi si trascura la persona), umiliazioni, svalutazioni, possesso, gelosia, invidia, violenza psicologica e/o fisica, diventando fonte di sofferenza, frustrazione e confusione, che si manifestano a volte anche con malesseri fisici e con prevalenti emozioni spiacevoli, quali rabbia, ansia, angoscia, tristezza, sensi di colpa, risentimento, intervallate da fugaci emozioni positive: gioia, appagamento, sollievo, tranquillità, estasi.
I legami sani si fondano sulla libertà, rispetto ed accettazione anche in presenza di conflitti.
Ci sono relazioni che sono diventate tossiche altre che lo sono sempre state.
Quali sono i campanelli di allarme delle relazioni tossiche?
All’interno delle relazioni tossiche sono presenti queste caratteristiche:
- non siamo apprezzati per quello che siamo
- ci sentiamo insoddisfatti, insicuri e infelici
- ci percepiamo come in gabbia
- ignoriamo i nostri bisogni e rispondiamo a quelli dell’altro
- sono presenti mancanza di reciprocità e supporto, la competizione al posto della collaborazione
- la sfiducia: siamo controllati continuamente, siamo limitati nella nostra vita di relazione dal partner (ad esempio con il divieto di stare sui social o di incontrare amici senza la presenza dell’altro).
- i silenzi punitivi, il sarcasmo e le critiche al posto del dialogo e confronto.
Come uscire dalle relazioni tossiche?
Nel momento in cui si diventa consapevoli, le strade del cambiamento sono: o si attende che arrivino eventi esterni che ci allontanino dalle relazioni tossiche e/o che l’altra parte ci lasci o dobbiamo prendere in mano la nostra situazione al fine di troncare il rapporto quando non ci sono spazi di recupero. Nel caso di rapporti familiari o professionali, la rottura può non essere facilmente praticabile o con costi (emotivi o economici) molto alti, come alternativa da intraprendere è distanziarsi emotivamente, a volte anche fisicamente, mettere dei confini per proteggerci. Riparare le relazioni tossiche può avvenire solo se entrambe le parti coinvolte sono consapevoli, motivate e si impegnano in questa direzione.
E’ faticoso e doloroso uscire dalle dinamiche malsane delle relazioni tossiche e lavorare anche sui nostri aspetti che hanno contribuito a mantenerle.
Ci si può rivolgere ad uno psicologo psicoterapeuta che ci supporterà nel trovare sicurezza e autostima in noi stessi, nel gestire il senso di vuoto e i vissuti spiacevoli, nello scoprirci capaci di vivere la solitudine e investire in rapporti fondati sul rispetto e reciprocità.
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