Il narcisista maligno o narcisista perverso o manipolatore perverso può anche non coincidere con la diagnosi del disturbo narcisistico di personalità, con cui condivide la grandiosità alimentata però dal disprezzo, desiderio di dominio sadico e manipolazione finalizzata ad annientare l’altro, crudeltà ed insensibilità, con l’assenza del senso di colpa, caratteristici di un quadro di tipo antisociale.
Il narcisista maligno: come riconoscerlo?
Il narcisista maligno si relaziona prevalentemente in ambito affettivo e anche lavorativo attraverso:
- stile aggressivo o passivo-aggressivo
- svalutazioni più o meno subdole
- accuse altrui
- denigrazione
- assenza di autocritica
- egocentrismo e non rispetto del punto di vista dell’altro
- ambiguità
- triangolazioni: insinua dubbi e semina zizzania
- silenzi punitivi
- umiliazioni
- sarcasmo
- colpevolizzazioni
- ricatti affettivi e minacce
- controllo dell’altro
- finzione ed esibizione di sentimenti d’amore non provati, espressione di false e temporanee lusinghe
- menzogne, negazione o modificazioni di eventi accaduti, omissioni.
Il narcisista maligno: cosa provoca nell’altro?
Le modalità messe in atto dal narcisista maligno, che spesso ha un fascino carismatico, provocano in chi rimane in relazione con lui dopo l’iniziale ammirazione e seduzione: insicurezza e perdita di autonomia; sensi di colpa; vissuti di confusione, impotenza, vuoto, solitudine, disperazione, angoscia, ansia, paura, tristezza, depressione, rabbia, gelosia; minano l’autostima e determinano dipendenza affettiva attraverso le fasi in successione di corteggiamento esagerato (love bombing), isolamento e abbandono.
Il narcisista maligno: come difendersi?
Il primo passo per difendersi dal narcisista maligno è attraverso la consapevolezza di essere all’interno di una relazione con un narcisista maligno.
Per ritrovare la serenità è necessario uscire dalle dinamiche malsane del legame con un narcisista maligno e rinunciare ad inseguire chi ci fa soffrire, restando in attesa del suo amore e protezione.
Fondamentale è riconoscere il proprio valore personale.
Occorre passare dalla dipendenza all’indipendenza al fine di costruire futuri rapporti basati sulla reciprocità, autenticità e rispetto.
Uno psicologo psicoterapeuta ci può accompagnare in questo percorso di emancipazione e libertà.
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