Compiacere gli altri significa cercare di soddisfare le aspettative, i desideri o le preferenze delle persone per ottenere il loro apprezzamento o approvazione. Compiacere gli altri porta a sacrificare i propri valori, bisogni o benessere per quello altrui.
Compiacere gli altri caratterizza i legami di dipendenza affettiva, le relazioni tra pari senza reciprocità sentimentali, amicali, familiari, a volte si evidenzia in alcuni rapporti professionali.
Come avviene il compiacere gli altri?
Cito esempi di compiacere gli altri:
- adattarsi ai gusti, opinioni o proposte altrui
- dare sempre e comunque priorità ai bisogni e desideri degli altri
- rinunciare ai propri obiettivi personali per portare avanti quelli altrui
- non riuscire a dire NO alle richieste degli altri, senza sensi di colpa
- non porre dei limiti all’esterno
Perché compiacere gli altri?
Compiacere gli altri è utile nel breve periodo per:
- evitare l’abbandono, l’esclusione, le critiche
- non affrontare conflitti o lo stress del confronto
- non esporsi
- non deludere
- essere accettati
Cosa c’è alla base di compiacere gli altri?
L’origine del comportamento di compiacere gli altri è la bassa autostima, che spinge a prodigarsi e a non contraddire l’esterno, come se si fosse debitori nei legami e si sentisse il dovere dell’impegno a meritare l’attenzione, la considerazione, l’amicizia, l’amore.
Quali sono le conseguenze di compiacere gli altri?
Nel compiacere gli altri ci si annulla, si vive costantemente in funzione degli altri, rendendosi paradossalmente meno autonomi e legando il valore personale all’esterno. Si manifestano emozioni e sentimenti positivi di soddisfazione e serenità, mentre si accumula frustrazione e risentimento e si è a rischio di esplosioni improvvise di rabbia, che appaiono poi immotivate ed eccessive agli altri.
Come smettere di compiacere gli altri?
La via da intraprendere per smettere di compiacere gli altri passa per la consapevolezza che questa strategia relazionale, divenuta un automatismo, ha un costo molto alto minando il nostro benessere e l’autenticità nei rapporti.
L’obiettivo è sintonizzarsi sui bisogni personali e la via è ascoltare le proprie emozioni, coltivare l’autostima, l’assertività e il sano egoismo.
Se il percorso in questa direzione è troppo impegnativo da soli, possiamo rivolgerci ad uno psicoterapeuta, che ci accompagnerà nel portare all’esterno la nostra identità in relazioni più autentiche e libere.
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